venerdì 15 febbraio 2019

DI EMOZIONI E DI LIBRI RITROVATI

Il post di oggi è un po' diverso dai miei soliti viaggi; stavolta, infatti, vorrei raccontare una storia.
Anzi, due.


La prima storia è quella di un bambino che, come la sua mamma, ama leggere. Nella sua cameretta, negli anni, ha preso forma una piccola biblioteca personale, ed oltre a quella usufruisce con la voracità di un lettore appassionato anche della biblioteca scolastica. Spesso scende dallo scuolabus immerso nella lettura dell'ultimo libro preso in prestito, rischiando di ruzzolare giù dagli scalini; libri di narrativa, libri di mitologia, libri sugli animali. Ed ecco che, un giorno, torna a casa con un libro che nel mese successivo si porta appresso ovunque vada, sfogliandolo a colazione, nel pomeriggio mentre guarda i cartoni animati e la sera, nel suo letto, addormentandosi spesso a faccia in giù tra le sue pagine. E' un libro che non tutti i bambini apprezzerebbero, "I Grandi Fotografi di Natura" del National Geographic; ma per lui, che oltre alla lettura adora la natura e gli animali, è stato un colpo di fulmine.
Al punto che, a malincuore,terminato il mese a sua disposizione lo riporta in biblioteca, chiedendo però alla mamma che, come regalo di fine anno scolastico, possa averne una copia. Apparentemente, una richiesta facile da soddisfare; peccato che - scopre ben presto la mamma - il libro in questione sia fuori stampa da qualche anno. Nessuno riesce a reperirne una copia, apparentemente. Eppure, sarebbe così bello poter accontentare quel bambino! La mamma ce la mette tutta, ma sta per gettare la spugna, finchè...

La seconda storia è quella di una bambina che, negli anni '80, aveva un libro di racconti che amava con tutto il cuore. Un libro di racconti inconsueti, diversi dalle solite favole classiche - che pure lei aveva letto, riletto e adorato - con personaggi sui generis. Un bambino che decide di piantare il nonno per avere un albero di nonni, per dirne una. Oppure, una bambina che scopre uno strano mondo al di là della parete della sua cameretta. O di un piccolo fantasma. Storie così, brevi, imbevute di fantasia. Un libro che le aveva regalato il suo amatissimo nonno, e che lei leggeva e rileggeva; finchè, in occasione di un trasloco, non svanì nel nulla assieme ad altri giocattoli e libri che affollavano la sua cameretta - ne aveva davvero tanti, ad essere onesti, questa bambina - e che anch'essi furono "misteriosamente" inghiottiti dal nulla. Inutile dire che la mamma della bambina non ne sapeva niente; ed inutile dire che la bambina passò gli anni successivi a cercarlo ovunque, invano; finchè...



Sì, finchè. Perchè queste due storie, che forse in altri tempi - senza internet - sarebbero terminate qui, hanno avuto un esito felice.  Perchè in entrambi i casi (tramite Amazon nel primo, e tramite eBay nel secondo) c'era anche, a chilometri e chilometri di distanza, un libraio che gestisce un negozio di libri usati. Sia il primo che il secondo libraio erano su, al Nord Italia; e senza internet nè la mamma del bambino nè la bambina degli anni '80 diventata adulta avrebbero mai avuto modo di sapere che invece, una copia del libro che cercavano era disponibile. A voler essere romantici, lettori e libri in questione non avrebbero mai potuto incontrarsi. E invece..... e invece una e-mail, una prepagata, un poco romantico corriere sudato e frettoloso, un pacco anonimo col suo involucro di cartone ed ecco che la storia prende forma, si avvia al suo lieto fine in cui il bambino - e la bambina divenuta adulta - scartano, sfogliano si emozionano.
E il senso? Il senso di questo sproloquio, vi chiederete, qual è? Onestamente voglio sperare che coloro che amano davvero leggere, ed amano i libri come tali, lo abbiano capito senza doverlo spiegare. Che riescano a percepire l'emozione di avere fra le mani, dopo oltre trent'anni, un libro creduto ormai perduto. O di regalare ad un bambino la copia di un libro che gli avevate detto essere irreperibile.
Il senso è semplicemente quello di condividere una piccola emozione, anzi, DUE piccole emozioni da lettore.
Oltre, naturalmente, ringraziare le due librerie che l'hanno reso possibile; Dedalo Bosio Libri (Torino) e Bergoglio Libri (Rivalba, TO).
È grazie a loro, alla loro passione per il libro come oggetto, alla loro intuizione di portare una piccola attività in rete, che noi, nel nostro piccolo, abbiamo avuto un lieto fine. ^_^

sabato 2 febbraio 2019

GERALD DURRELL - La mia Famiglia e Altri Animali


DOVE: Corfù, Grecia
QUANDO: anni '30

Anche ora che mio figlio maggiore è grande (quest'anno compirà dieci anni, il tempo vola), abbiamo mantenuto l'abitudine di leggere alcuni libri insieme. Non so bene in base a quale criterio lui scelga di affrontare alcune storie da solo, avvolto nella luce giallastra della sua abat-jour e quali invece ritenga siano più idonee ad essere lette ad alta voce; fatto sta che di tanto in tanto ci sforziamo di ritagliarci questi piccoli momenti, che lui a quanto pare continua a gradire, nonostante ormai da parecchi anni sia perfettamente in grado di leggere da solo ( per chi volesse, qui ho dedicato un post proprio all'importanza di leggere anche ai bambini grandi; sarei curiosa di avere altre opinioni.. ^_^ )
C'è stato Willy Wonka, in primis; poi, tre libri e mezzo della saga di Harry Potter. Poi, Sepulveda, con la sua serie di libri dedicati all'amicizia (dalla Gabbianella e il Gatto in poi).
E adesso, appunto, Durrell.
Gli ho regalato questo libro ricordandomi di quanto mi fosse piaciuto, da bambina, ed immaginando che si sarebbe facilmente immedesimato in questo suo coetaneo del secolo scorso, appassionato come lui di natura e con una spiccata, travolgente voglia di scoprire il mondo; ed ammetto di essermi quasi commossa quando lui, con fermezza, ha deciso che lo avremmo letto insieme.
Talvolta soli, io e lui, talvolta con la compagnia della sorella, mentre allattavo, abbiamo dunque intrapreso il viaggio che tutti, una volta nella vita, dovrebbero fare: quello nell'infanzia di un grande naturalista, e più nello specifico nei cinque luminosi, entusiasmanti anni da lui trascorsi nello splendore di una Corfù selvaggia e lontana anni luce dalla grigia e umida Inghilterra che i Durrell si lasciano alle spalle.
Una storia d'altri tempi, certo. Una madre sola che può permettersi di partire armi e bagagli con i suoi quattro figli (tre maschi ed una ragazza) approdando dopo un lunghissimo viaggio in un mondo romanticamente caotico, dai ritmi talvolta sonnolenti, odoroso di sole e salsedine, cordiale e accogliente come solo le terre bagnate dal Mediterraneo, nelle sue varie sfaccettature, sanno essere.
Una famiglia atipica, bizzarra, dai tratti talvolta caricaturali, con una mamma affettuosa, dolcemente paziente, un tantino svampita e quattro figli ciascuno con il proprio carattere e le proprie ossessioni. Margot, adolescente bellissima e ossessionata dalla cura di sè; Larry, fratello maggiore ed in quanto tale col peso sulle spalle dell'essere per certi versi l'uomo di casa, letterato assennato fino a rendersi pedante e noioso; Leslie, rude ed appassionato di caccia, ed il piccolo Gerry, appunto, carico di tutto l'entusiasmo dei suoi dieci anni verso quel mondo nuovo e splendente.

Lui, che un giorno sarà quel Gerald Durrell che fonderà  la Durrell Wildlife Conservation Trust, dedicando la sua vita allo studio ed alla conservazione della biodiversità, ci accompagna nelle sue lunghe, oziose eppur pienissime giornate di scorribande attraverso l'isola e le sue meraviglie, con la compagnia del fedele cane Roger e dei tanti, straordinari personaggi che lo affiancheranno in questa  esperienza, dal bizzarro Spiro, che li prende sotto la sua ala protettrice assistendoli nei loro primi passi in terra greca, fino ai tanti precettori che si occuperanno di imbrigliare l'entusiasmo di Gerry affiancando alle sue scorribande sul campo un'educazione più tradizionale e teorica.
Il mondo in cui ci accompagna è un mondo meravigliosamente ricco di profumi intensi, di colori, di ronzare di insetti nei sonnolenti pomeriggi estivi e di inverni piovosi che tingono il mare di un blu plumbeo. Di piccole pozze d'acqua trasparente, che come scrigni di vetro custodiscono meravigliosi mondi in miniatura. Di mare azzurro venato di spruzzi color panna là dove si infrange sugli scogli. Di muretti di pietra scottati dal sole, uliveti che chiazzano d'ombra la terra brulla, fichi succosi addentati direttamente sotto la pianta. Di sentieri polverosi che si perdono nel frinire assordante delle cicale.
Di tante straordinarie creature che, ben presto, malgrado le proteste di Larry, finiranno per entrare a far parte della famiglia, occupando man mano gli spazi comuni delle tre case che li vedranno, nel corso degli anni, come residenti. Tartarughe, gufi, mantidi, perfino un enorme e ostile albatros: il mondo di Gerry è quello di un naturalista d'altri tempi, che anzichè osservare sul campo cattura, ingabbia, addomestica; ma siamo pur sempre negli anni '30, e bisogna essere indulgenti verso una visione dell' "essere naturalisti" che negli anni si è evoluta lentamente.
Una storia forse più descrittiva che d'azione, in cui poco accade dal punto di vista della trama ma molto, moltissimo se anzichè attendere eventi clamorosi e colpi di scena ci lasciamo coinvolgere dalle atmosfere, dalle emozioni, dalle descrizioni talmente minuziose che pare di sentire nelle narici l'odore dell'erba secca scaldata dal sole.
Matteo l'ha adorata al punto tale da commuoversi fino alle lacrime quando abbiamo finito, come accade ai lettori veri, quando incontrano un libro capace di coinvolgerli a tal punto che, nel chiuderli, si ha la sensazione di salutare dei cari amici. Con loro ha spesso sorriso, si è emozionato, ed insieme abbiamo spesso finito per cercare su google le immagini degli insetti che Gerry catturava e che credevamo di non conoscere, dalle tipule alle cetonie.
Per lui, Gerry, Larry e gli altri sono diventati questo: amici carissimi coi quali si è condiviso un viaggio straordinario, che ti verrebbe voglia di intraprendere di nuovo, ancora e ancora.

Ed ammetto anche io che, sera dopo sera, capitolo dopo capitolo, l'effetto era quello di riemergere da una sorta di tunnel spazio temporale, ritrovandomi smarrita in una cameretta buia, con la piccola abat-jour di ikea accesa, laddove fino ad un'istante prima mi sembrava di camminare su un sentiero pietroso perso tra gli uliveti.

UN ASSAGGIO:

"La primavera si immerse lentamente nei lunghi, caldi, assolati giorni d'estate tutti canori di cicale, stridule ed eccitate, che facevano vibrare l'isola coi loro gridi. Nei campi il granturco cominciava a gonfiarsi, mentre le seriche barbe, da castane si facevano di un biondo color burro; quando strappavi via l'involucro di foglie e piantavi i denti nei chicchi perlacei, il succo ti sprizzava in bocca come fosse latte. Sulle viti l'uva pendeva in piccoli grappoli macchiettati e caldi. gli ulivi sembravano piegarsi sotto il peso dei loro frutti, gocce levigate di giada verde tra le quali friniva il coro delle cicale. Negli aranceti, tra le foglie scure e lucenti, i frutti cominciavano a colorirsi, come se una vampata di rossore si spandesse sulle loro verdi pelli butterate."