mercoledì 21 luglio 2010

PERCHE' UN BLOG SUI LIBRI?

Vengo da una famiglia in cui la lettura è qualcosa di molto più che un semplice obbligo scolastico. Leggere non mi è mai pesato, anzi, è qualcosa che amo fin da quando, per la prima volta, ho scoperto l'incanto di nascondere parole, emozioni e luoghi in tante piccole letterine, ordinatamente disposte una accanto all'altra secondo rigidi schemi grammaticali; l'idea che si possa condensare un pezzetto di mondo in una frase mi affascinava.
La mia nonna paterna - credo abbia la terza elementare, o giù di lì - da piccola mi raccontava le avventure di Ulisse e la storia travagliata di Renzo e Lucia, che avrei poi, col tempo, imparato a scandagliare e dissezionare al Liceo classico, fino a perderne la visione d'insieme; mi leggeva le poesie di Pascoli e di Leopardi con una tranquillità che non aveva niente a che vedere con l'aura di reverenziale pesantezza che li avvolge nella visione di molti studenti. In poche parole, ho imparato da lei che i libri vanno ascoltati col cuore, che bisogna lasciarsi travolgere e trasportare dalle parole scritte, assaporandole senza paura.
E il mio nonno paterno - quinta elementare, o poco più - ha saputo riassumere tutto ciò in una semplice quanto romantica filosofia di vita, che recita più o meno così: "Quando ho voglia di viaggiare, apro un libro. Scelgo prima il posto in cui voglio andare, prendo il libro giusto e mi ci lascio trasportare, standomene comodamente seduto in poltrona."
Ecco, dunque, cosa significa per me leggere: lasciare che intorno a me tutto svanisca e infilarmi in una sorta di porta segreta che mi conduce là dove ho scelto di farmi condurre, sia esso l'Ottocento Inglese di Jane Austen o il Giappone contemporaneo di Murakami Aruki.
L'intento del blog non è quello di scrivere critiche - non ne avrei certo la competenza; è semplicemente quello di raccontare, in breve, quello che alcuni libri mi hanno trasmesso.

E se qualcuno avrà voglia di condividere con me i suoi commenti, ne sarò ben lieta.

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