lunedì 31 luglio 2017

LIEBSTER AWARD ^_^

Dunque, da dove si comincia, in questi casi? Ricordo che millenni fa, quando aprii questo mio piccolo spazio virtuale, qualcosa del genere era accaduto, e in qualche modo ne ero venuta fuori..... ^_^
Purtroppo, come credo di aver già scritto, sono piuttosto carente nell'etichetta blogghesca, perciò mi scuso a priori se in questo post dovessi commettere qualche "scivolone" che possa infastidire blogger più esperte di me... Abbiate pietà, semplicemente, di una mamma lavoratrice separata che vive il blog come uno spazietto da coltivare a tempo perso, per respirare un pochino ed evadere dalla quotidianità, senza alcuna smania o aspirazione di arrivare ad un numero innumerevole di followers..

Ma cerchiamo di rimboccarci le maniche, e procedere con ordine.

Due, ben DUE blogger hanno voluto menzionarmi tra i blog meritevoli di un piccolo riconoscimento virtuale: il LIEBSTER AWARD.Il senso del premio è molto semplice: conferire un piccolo riconoscimento ai piccoli blog, quelli con meno di 200 followers, per intenderci, per aiutarli ad avere un po' più di "risonanza" e a farli conoscere di più. Se sono qui a parlare di questo è grazie a due gentilissime "visitatrici" ( Martina del blog "Mami tra i libri" e Eva di "La libreria di Eva"), le quali ritrovandosi ogni tanto a curiosare nel mio blog hanno pensato che potesse meritarsi questo premietto; cosa che, manco a dirlo, mi fa un piacere immenso. Detto ciò, si passa al succo del Liebster Award, che è sì un premio virtuale, ma che richiede anche che il premiato, oltre ai ringraziamenti di rito, si metta in gioco, rispondendo a ben 11 domande. Per non far torto a nessuno, andiamo in ordine alfabetico e iniziamo con le 11 domande di Eva...Ringrazio di cuore entrambe, ed invito chi volesse a fare una capatina nei loro blog ( sopra trovate i link), soprattutto se siete alla ricerca di blog originali, scritti col cuore.Dunque, giochiamo ^_^

1) Qual è il romanzo che racconta una storia che vorresti vivere? Tenendo ben presente però che alla fine ritornerai alla tua vita di oggi...

Se mi garantisci che alla fine ritorno alla vita di oggi, incolume, senza rischio di rimanere intrappolata lì in mezzo ad orchi e incantesimi, la sparo grossa: Il Signore degli Anelli, di Tolkien. Perchè pur avendolo letto quando ero già grandicella l'ho adorato, e perchè se devo sognare, voglio sognare in grande, e andarmene a spasso per la Terra di Mezzo. ^_^


2) Se potessi trasformarti in un personaggio letterario maschile, quale sceglieresti e perché? 

Domanda complessa, questa.. Qualcosa a cui non avevo mai pensato onestamente. E non so perchè, ma d'impulso mi è venuto in mente Edmond Dantes de Il Conte di Montecristo; e confesso, cara Eva, che la cosa mi ha anche parecchio inquietato.. Perchè proprio lui? L'uomo che trascina e cova per anni il suo rancore e finalmente si gode la sua lenta vendetta? Forse perchè nel mio animo cova un certo sadomasochismo? O forse semplicemente perchè, al di là di questo aspetto, è un personaggio che mi ha sempre fortemente affascinato, per il suo saper resistere alle avversità della vita, per la sua tenacia, per la capacità di mantenersi saldo e lucido - benchè accecato dalla rabbia - senza lasciarsi abbattere dalle avversità. D'istinto mi è venuto in mente lui, percio che Edmond Dantes sia.... ^_^

3) Qual è l'ultimo libro che hai letto al di fuori della tua "comfort zone" letteraria?

Intendi libri che non siano di narrativa? Diciamo che leggo molto per evasione, percui il grosso è quello, ma come farmacista sono anche appassionata di fitoterapia percui intervallo la letteratura con dei testi che trattino di quello.
Se invece intendi letteratura di tematiche diverse rispette a quelle che leggo di solito, non saprei.. sono una che spazia parecchio. Dal romanzo storico (Il nome della Rosa) alla fantascienza (Guida Galattica per gli autostoppisti), negli ultimi mesi ho avuto una "comfort zone" dai confini molto ampi... Non saprei cosa risponderti, in quel caso..

4) Parlaci di un "viaggio letterario" che hai amato molto... cioè un posto che ti è piaciuto dove senti quasi di essere stata, pur avendone solo letto.

Ah, qui sai bene che tocchi un tasto fondamentale, per me.. ^_^ .. Il mio blog è TUTTO incentrato sui viaggi letterari.. il mio primissimo post (credo fosse il 2011) spiegava perfettamente quanto per me i libri siano un mezzo per viaggiare, non potendo per ora farlo concretamente. Se dovessi scegliere un posto - e uno soltanto - sarebbe sicuramente il Giappone. Tra Murakami Haruki e Banana Yoshimoto, sono una grande amante dei libri ad ambientazione nipponica. ^_^


5) Al contrario, qual è un luogo (o un tempo) terribile dove ringrazi di essere stata solo tramite le pagine di un libro?

Altra questione interessantissima.. Domanda non banale, alla quale rischio di dare una risposta banale.. Ma risponderei: negli anni e nei luoghi oscuri della nostra storia umana. La guerra. La caccia alle streghe nel Medioevo. Gli orrori e le brutalità del razzismo nel Sud degli Stati Uniti.
(Solo per citare, ad esempio, "Per chi suona la Campana" di Hemingway, "La Chimera" di Sebastiano Vassalli e "In fondo alla palude" di Joe R. Landsdale). I libri, d'altronde, hanno questo grandissimo pregio. Consentirci di toccare con mano il lato più oscuro del mondo, affinchè noi possiamo imparare dai nostri errori. Se poi impariamo o meno, solo i posteri potranno giudicarlo...

6) Un tuo autore o autrice (vivente) "feticcio"? Cioè, di cui compri a scatola chiusa ogni suo nuovo titolo?

Qui rispondo di getto: Banana Yoshimoto (sempre lei!) e Alessandro Baricco. Due, perchè per me sceglierne uno solo sarebbe imbossibile. Compro a scatola chiusa, e difficilmente resto delusa, nonostante siano due autori che non tutti amano incondizionatamente come me. Ma evidentemente, toccano corde che ho dentro come nessun altro scrittore

7) Rileggi mai libri? Sia in caso di risposta affermativa, sia negativa... perché?

Mi capita, sì. A volte lo faccio perchè mi scatta una sorta di "voglia improvvisa", un po' come capita in gravidanza. Per esempio, il "Piccione" di Suskind di cui ho parlato solo qualche settimana fa era già stato letto ed apprezzato una quindicina di anni fa, se non di più. E mai più  mi era venuto in mente, fino a quest'anno, quando la mia testa ha deciso che era ora di ripescarlo dallo scaffale.
Altre volte - meno poeticamente- mi capita quando ho avuto qualche spesuccia imprevista e preferisco tagliare quelle non necessarie, ahimè, limitandomi a ripescare dalla mia libreria anzichè fare razzia in un negozio.
Ma devo dire che, in entrambi i casi, rileggere è illuminante. Come ho scritto poco fa nella risposta ad un commento, leggere un libro a distanza di tempo è come guardarci allo specchio e rendersi conto, nelle diverse emozioni che il libro sa dare a distanza di anni, di quanto davvero siamo cambiati.

8) Perché hai aperto un blog letterario?

Terapia, risponderei. Ero disoccupata, mamma da poco, il matrimonio iniziava gia a scricchiolare - anche se da lì alla separazione sono passati un paio d'anni. Dubitavo di me stessa. Ero insicura, terrorizzata dal mondo, poco convinta delle mie capacità. Mentre mio figlio era all'asilo, inviavo CV cercando di rimettere insieme i cocci, e nei momenti liberi ho pensato di crearmi uno spazio virtuale in cui dare vita all'unico aspetto rimasto "solido" nella mia vita: l'amore per la lettura, e la capacità che avevano i libri di "ossigenarmi". Da lì è nato tutto. Non mi è mai interessato più di tanto il numero di followers, mi era sufficiente leggere pochi commenti ma scritti con il cuore e con la testa, non il "brava! bravissima!" frettoloso che mi era capitato di leggere nel mio precedente blog ( perchè inizialmente mi ero buttata in un blog di cucina, che mi sono affrettata a cancellare quando ho visto che non mi dava nulla).

9) Quando acquisti un libro, qual è l'aspetto che ti influenza di più? La copertina, la trama, l'edizione, il prezzo...

Non saprei dirti, non seguo un ragionamento razionale. L'autore, sicuramente. E poi la trama, o più che quella, l'ambientazione. Per dirti, tra un libro ambientato in una città italiana contemporanea ed uno che mi porta - per esempio - in Iran al tempo della rivoluzione, scelgo quest'ultimo, indubbiamente.

10) Il libro che stai leggendo in questo momento: perché proprio quello? Com'è arrivato a te?

E' arrivato a me come arrivano quasi tutti, frugando fra gli scaffali in biblioteca e leggendo il retro delle copertine. Orhan Pamuk, "La Stranezza che ho nella testa". Una scoperta.

11) Elenca cinque libri che leggerai quest'estate in vacanza.

Ahi ahi ahi... vacanze è una parola grossa, ho avuto una settimana di mare a giugno e stop, durante la quale mi ha fatto compagnia la Serrano con il suo "Albergo delle Donne Tristi", al quale ho già dedicato un post. Nel comodino, in panchina c'erano poi Murakami con "L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di Pellegrinaggio" (già letto, in attesa di essere postato), Orhan Pamuk citato poco fa ed attualmente in lettura ed altri due titoli in attesa: "L'isola del giorno prima" di Umberto Eco e "La variante di Luneburg" di Maurensig, al quale proprio tu, cara Eva, dedicasti se non erro un post, tempo fa....


Queste, dunque, le domande di Eva; andiamo adesso con le undici domande proposte da Martina:

1. In quale città nel mondo ti piacerebbe vivere e perché?

Non ho preferenze, sinceramente. Non sono neanche particolarmente attratta dalle "città" in senso stretto, sarà perchè ho vissuto a Roma per parecchio tempo e tuttora sono a pochissimi chilometri.. Ora come ora se dovessi immaginarmi una vita diversa sarebbe lontana dalla città. Quanto lontana? Su una piccola isola greca, per esempio. O nel cuore degli USA, in mezzo alla natura selvaggia. O nella brughiera alla "Cime Tempestose", una cosa così. Un tantino asociale, mi rendo conto!! ^_^

2. C'è una storia che ti piacerebbe leggere ma non è ancora stata scritta?

Per hobby, oltre che leggere, mi piace tantissimo scrivere, anche se negli anni questa passione è stata accantonata, ahimè. Ma fino a qualche anno fa, le storie che non erano state ancora scritte e avrei voluto leggere sognavo di scriverle io. Con una ci sono riuscita, e grazie al concorso della casa editrice Butterfly Edizioni è stata anche pubblicata; la maggior parte di esse, invece, sono rimaste delle bozze addormentate in fondo ad un cassetto.

3. Il tuo classico preferito?

Se dovessi sceglierne uno, ma solo uno, direi Jane Eyre. Anche se, subito a seguire, piazzerei tutti i libri della mia amatissima Jane Austen.

4. Una canzone che sembra essere stata scritta apposta per te?

Pur amando moltissimo la musica - la radio a casa mia è perennemente accesa - non mi sono mai particolarmente identificata con una canzone che fosse "la mia"; direi piuttosto che, in certe fasi della vita, come è normale che sia, sento più vicina una canzone rispetto alle altre. Ora come ora, nessuna in particolare, sinceramente.

5. Leggi solo in italiano o anche in lingua straniera? Quale?

Ora come ora no, solo in italiano; in passato, quando ero una studentessa universitaria con tanti buoni propositi e molto più tempo libero, leggevo anche in inglese, per mantenerlo "vivo"; ricordo che lessi per esempio The bonesetter daughter di Amy Tan in lingua originale, accostandomi per la prima volta a questa autrice che poi ho letto anche in italiano.

6. Qual è il tuo dolce preferito?

Ne ho diversi, essendo anche una che si diverte parecchio - e si rilassa - a pasticciare in cucina; molti dei momenti liberi con mio figlio li abbiamo trascorsi davanti al forno acceso.
Ma forse, fra tutti, il classico ciambellone che mi ha insegnato mia nonna resta il dolce del mio cuore. La casa si riempie del profumo di lei, e torno bambina.
A parte i dolci che preparo io, ho poi un debole per il cioccolato bianco, da sempre. Potrei divorare dieci tavolette in dieci minuti ^_^

7. Ti piace la poesia? Se sì, chi è il tuo poeta preferito?

Dunque, la poesia... Diciamo nì, non sono una grande conoscitrice della poesia in sè e degli autori, ma mi è capitato di leggere singole poesie che mi hanno davvero emozionato (della Szymborska, ad esempio). Se dovessi citarti un poeta, per questioni d'infanzia però ti citerei Pascoli... L'ho sempre amato particolarmente, complice una nonna con radici romagnole che da piccola mi raccontava la sua storia e leggeva le sue poesie, percui nella mia testa i ricordi dei racconti di mia nonna bambina si fondono con le atmosfere delle poesie di pascoli, in un tutt'uno che, inevitabilmente, ancora oggi mi emoziona quando leggo - per esempio - "X agosto".

8. Se dovessi svegliarti e trovarti a essere per un giorno nei panni di un qualsiasi autore a tua scelta, chi saresti e perché?

Jane Austen, indubbiamente. Per vivere quell'epoca che ho imparato a conoscere ed amare attraverso i suoi romanzi, e per vedere il mondo con gli occhi di lei, conoscerla, sentire le cose come le sentiva lei.

9. Un colore che ami e un colore che odi.

Altra domanda che mi mette in crisi... i colori sono colori, di per sè non mi trasmettono nè odio nè altro. Nell'arredamento, per esempio, mi piace molto il bianco abbinato al lavanda. Se devo vestirmi, però, per esempio scelgo il verde.

10. Cosa sognavi di diventare da bambina?

Un mucchio di cose:la scrittrice, la veterinaria, la farmacista (aspirazione poi realizzata!), la guardia forestale.

11. Qual è un film che ti ricorda la tua infanzia?

Sono nata nel 1979. L'infanzia, per me, è E.T., e La Storia Infinita. Semplice! ^_^


Ecco fatto! Ringrazio ancora di cuore entrambe (passerò poi di persona anche sui vostri blog), e mi scuso per essermi dilungata un pochino, forse, ma devo dire che questa cosa di sviscerare un po' di noi stessi rispondendo alle domande degli altri mi ha preso! ^_^

Adesso, ultimo step: devo scegliere a mia volta 11 blog sotto i 200 followers e proporre altrettante domande.... E qui mi trovo in crisi, perchè non ho tanto tempo quanto vorrei per seguire con attenzione i tanti, tantissimi blog letterari che ho intravisto.. E dubito che l'etichetta blogghesca consenta di menzionare a loro volta le due che mi hanno tirato in ballo ^_^...

Perciò, propongo:


Gresi di Sogni D'Inchiostro 
Lisa di Le Parole Dipinte
Jasmine di Stoffe D'Inchiostro (anche se il suo blog si sta prendendo una pausa e dubito che potrà partecipare, ma ci tengo comunque a menzionarlo perchè è un blog originalissimo in cui fonde le sue due passioni, cucito e lettura)

MariaT di Capitolo Zero
Julia di Tanto Non Importa

E rinnovo i ringraziamenti, rigirando a loro il premio - meritatissimo - a:

Eva di La libreria di Eva 
Mami di Mami tra i libri

Non le ho inserite nell'elenco sopra semplicemente perchè sono state loro a nominare me e temevo di finire in un loop infinito ^_^.. ma anche i loro sono due piccoli blog che seguo con immenso piacere ^_^.

Mi dispiace di non avere 11 blog sotto i 200 followers da menzionare, ma sono stata parecchio presa da altre cose, ultimamente, ed il tempo per poter stare online è stato veramente pochissimo... Prometto che rimedierò leggendo gli altri post del Liebster Awards, in modo da conoscere altri piccoli blog in attesa di essere conosciuti ^_^

Infine, le mie 11 domande:

1. Nella tua "vita reale", gli altri sanno che tieni questo blog? O la blogosfera è una specie di universo parallelo, una sorta di seconda identità come quella dei supereroi?
2. C'è qualcosa che proprio non sopporti (senza fare nomi, ovviamente) negli altri lit-blog?
3. Che rapporto hai (o hai avuto) con la lettura a scuola? La amavi? La odiavi? Ci sono libri che hai poi riscoperto a distanza di anni, e che hai amato nonostante ai tempi della scuola li considerassi indigesti?
4. Come descriveresti la bellezza della lettura a chi non legge?
5. Classici o contemporanei? Cosa leggi di più e perchè?
6. In quale o in quali momenti della giornata leggi?
7. Secondo te può esistere davvero il libro che "ti cambia la vita"?
8. Quali sono stati i libri della tua infanzia?
9. Uno o più libri che ti hanno strappato una lacrima
10. Qual è - se ne esiste uno - il genere letterario che proprio non riesci a digerire?
11. Tra i personaggi femminili della letteratura, qual è il tuo preferito?

Grazie di cuore a quelle che vorranno partecipare, diffondendo a loro volta il premio ai blog che reputeranno meritevoli!

martedì 4 luglio 2017

BANANA YOSHIMOTO - Un viaggio chiamato Vita


DOVE e QUANDO: in giro tra Giappone ed Europa, nel corso degli anni.

 Dunque, da dove inizio nel commentare questo libro? Mi butto a capofitto sull'onda delle emozioni che mi ha suscitato? O inizio in punta di piedi, cercando di parlarne prima in maniera obiettiva?
Bene, rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di andare con ordine. Punto primo: Banana Yoshimoto è uno di quegli autori che o si ama alla follia, o proprio non si digerisce. Non so perchè accada questo, ma gironzolando un po' nella blogosfera letteraria mi rendo conto che - un po' come accade con Baricco - non ci sono vie di mezzo nei post che parlano di lei.Qualcuno l'adora alla follia, qualcuno non riesce proprio a sopportarla.
Io - lo dico subito, ma chi ha sbirciato qua e là nel blog credo lo abbia capito - faccio parte del primo gruppo, di quelli che per lei hanno avuto fin da subito un colpo di fulmine e che, a distanza quasi di vent'anni dal primo incontro col suo stile delicato e poetico, continuano ad amarla.
Ecco, forse la chiave di lettura per "Un viaggio chiamato Vita" è proprio lì. Se non amate lei, il suo stile, i suoi libri, i suoi personaggi, state lontani da questo. Tantopiù che non è neanche un romanzo in senso stretto, ma una raccolta di frammenti sparsi di alcune "istantanee" della sua vita, impressioni, sensazioni, moti dell'animo che potrebbero anche sembrare senza capo nè coda.

Io, manco a dirlo, l'ho amato alla pazzia, e forse anche di più. Non sono neanche andata in giro a leggere altre recensioni per questo titolo, per non restare magari delusa scoprendo che sono la sola ad averlo apprezzato così, ma per me è uno di quei libri da tenere fissi sul comodino, a portata di mano, e da aprire a caso nei momenti cupi, per cercare una boccata di ossigeno.
Si tratta, dunque, di frammenti di vita, impressioni, diapositive fermate dalla sua penna mentre, negli anni, il suo lavoro da scrittrice la portava in giro per il mondo. Tokio, l'Italia, le Piramidi di Giza; luoghi ed istanti "fissati" dal suo occhio di autrice per salvarli dall'oblio, preservandone il ricordo, un po' come una fotografia. Ma, più che in fotografia, lei riesce a fissare nel tempo non solo le immagini, ma le emozioni che l'hanno accompagnata. Che si tratti di appunti di scrittrice in attesa di essere trasferiti nei suoi romanzi e poi sapientemente sfruttati dalla casa editrice per partorire un nuovo titolo - coi relativi incassi - poco importa; io, in queste righe, ho trovato l'essenza di lei, dei suoi personaggi, della sua visione poetica del mondo.
La sua capacità di emozionarsi per una piccola, rachitica piantina di rosmarino nel suo appartamento giapponese, in grado di evocare nella sua mente le fiere, possenti piante di rosmarino che ha visto ergersi contro il vento in Sicilia.
Essere in grado di percepire e fissare su carta il calore umano di un piccolo hotel di Kochi, al tramonto.
I frammenti sparsi della sua maternità, la meraviglia nel veder crescere suo figlio, quel misto di orgoglio e struggente nostalgia nel vederlo rendersi giorno dopo giorno indipendente (sensazione che conosco fin troppo bene, come madre).
La frenesia disumana di Tokio. La magia di una lontana nevicata, quand'era bambina. L'amore tra cani ed esseri umani, ed il vuoto catramoso nel quale ci lasciano, quando se ne vanno.
Decine e decine di appunti, fissati con delicatezza nero su bianco, intrisi di poesia. Piccole lezioni di magia del quotidiano, di empatia nei confronti del mondo, della struggente bellezza dei ricordi.

Sarà che anche io sono una grafomane; da piccola appuntavo puntualmente sul mio diario i momenti che desideravo fermare, confidando nel fatto che, rileggendoli, mi avrebbero riavvolto nel morbido piacere che dà la rievocazione dei ricordi; e tutt'ora nel cassetto del mio comodino, sotto alla Canon ed ai libri in attesa di essere letti, c'è una moleskine alla quale ahimè non riesco mai a dedicare il tempo che vorrei, e che continua a rimanere bianca, ad eccezione di una piccola manciata di fogli, testimoniando la quantità di momenti che ho lasciato scorrere senza essere stata in grado di fissarli.
Sarà anche che - come accade alla Yoshimoto in queste pagine - sono una che vive in balia delle emozioni, a cui bastano piccoli dettagli, piccoli quanto il profumo di una fogliolina di rosmarino, per evocare un mondo di sensazioni.
Sarà un insieme di tutte queste cose, ma questo libro io l'ho amato alla follia. E sono certa che tornerò a leggerlo e a rileggerlo, in futuro. Consapevole, certo, del fatto che il mio potrebbe essere un folle parere isolato, e che là fuori il mondo dei lit-blog sia pieno di prepotenti, sicure stroncature.
Chissà, mi chiedo, se qualcuno di voi che passano ogni tanto di qua lo hanno letto, e hanno voglia di condividere con me le loro impressioni?

UN ASSAGGIO:

"Nelle sere d'inverno, quando l'aria all'improvviso prende il profumo delle foglie secche bruciate, e le le finestre delle case cominciano ad illuminarsi e a fluttuare, quadrate, nella semioscurità azzurrina, in quel momento mi sembra sempre che tutti siano a metà di una strada, di ritorno verso qualcosa. Certo, ognuno di noi è sempre di ritorno verso qualche luogo, indipendentemente dalle stagioni, ma in inverno in particolare mi sembra che sia così."