martedì 15 dicembre 2015

KATE DI CAMILLO - Lo straordinario viaggio di Edward Tulane

DOVE: in viaggio attraverso gli USA
QUANDO: inizi del '900

Ecco una storiella in cui mi sono imbattuta per caso, curiosando tra gli scaffali del reparto "ragazzi" della libreria. Chissà perchè. Forse è stata la copertina dal gusto retrò, o forse quell'assaggio sul retro della copertina:
"Apri il tuo cuore. Qualcuno verrà. Qualcuno verrà anche per te", che pareva strizzare l'occhiolino proprio a una mamma separata trentaseienne reduce da una serie (manco particolarmente lunga) di delusioni amorose che per carità, non hanno mai ammazzato nessuno, ma danno certamente una botta al tuo spirito positivo.
Insomma, per farla breve, ho deciso che Edward Tulane sarebbe venuto a casa con me, e così è stato.
L'ho divorato in un pomeriggio, scoprendo così una deliziosa storiella nata per i ragazzi ma perfetta anche per noi ragazzi "stagionati", in cui un coniglio di stoffa molto orgoglioso, molto soddisfatto, molto viziato e al quale era stato dato il pomposo nome di Edward Tulane, tutto ad un tratto perde tutto.
Perde la sua casetta confortevole in Egypt Street, i suoi vestiti eleganti, ma soprattutto perde Abileine, la bambina che prendendosi cura di lui lo aveva reso quello che era.
Improvvisamente solo, tra le onde gelide del mare, con una nave che si allontana e senza possibilità di chiedere aiuto il pupazzo si sente disperato e solo, ignaro del fatto che quello non è che l'inizio di una serie di capovolgimenti del destino, che a partire da una spiaggia ed un vecchio pescatore generoso lo porterà in un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti, passando da un proprietario all'altro, da un vestito all'altro, da un nome all'altro.
E in questo viaggio, come spesso accade nei viaggi, il nostro amico riflette sul suo passato, e si rende conto di sentire immensamente la mancanza di Abileine, ma soprattutto si pente di non averla mai amata davvero, perso come era nella contemplazione di sè stesso e della sua perfetta, grassa soddisfazione.
Ma come può, un vecchio coniglio di stoffa, ritrovare la sua padroncina, partita anni prima per Londra?

Un racconto piacevole e pieno di speranza per tutti, grandi e piccini.
E se qualcuno si stesse chiedendo se alla fine, qualcuno è venuto, come prometteva alla sottoscritta la quarta di copertina, ebbene sì, qualcuno è venuto.
Evidentemente bastava aprire il cuore, come insegna Edward Tulane... ^_^

UN ASSAGGIO:

" Così scorrevano i giorni di Edward, uno dopo l'altro, senza che niente di notevole accadesse; oh sì, di tanto in tanto scoppiava un piccolo dramma domestico. Una volta, mentre Alibeine era a scuola, il cane del vicino, un boxer pezzato maschio che, per qualche strano motivo, era stato chiamato Rosie, s'intrufolò in casa senza essere invitato nè annunciato e sollevò la zampa contro il tavolo in sala da pranzo, spruzzando di pipì la tovaglia candida.
Poi trotterellò per la stanza, annusò Edward e, prima che il coniglio avesse il tempo di riflettere sulle implicazioni dell'essere annusato da un cane, si ritrovò tra le fauci di Rosie, che lo scrollava vigorosamente, sue e giù e avanti e indietro, righiando e sbavando."

mercoledì 9 dicembre 2015

AA VV - Storie del terrore da un minuto

DOVE e QUANDO: in diversi tempi e in diversi luoghi

Pur non essendo un'amante delle raccolte di racconti, di tanto in tanto mi ritrovo ad esserne attratta, specialmente quando trattano temi "stuzzicanti" come la paura, l'horror, il mistero.
Tra le primissime recensioni del mio blog spiccano i Racconti dei Vedovi Neri di Asimov,  originalissima raccolta di brevi storie a metà tra il giallo ed il test di logica, che anzi consiglio vivamente di inserire tra i regali natalizi di un appassionato del genere. In quel caso era stato non ricordo più quale programma alla radio ad averlo menzionato e ad incuriosirmi.
Stavolta è stato invece curiosando su Amazon che sono stata colpita (ed affondata) fin dalla copertina.
Cosa significa storie del terrore da un minuto? Esattamente questo. Racconti brevi, brevissimi, da mandare giù d'un fiato come i pasticcini da tè. Settantadue racconti per altrettanti autori ( e, badate bene, che tra di essi spiccano Michael Connelly, Neil Gaiman, James Patterson ed altri), il tutto condensato in poco più di centoventi pagine. Molti dei racconti non sono che poche, pochissime righe ma noi amanti della lettura sappiamo più che bene che ne bastano poche, pochissime, per produrre una miriade di emozioni.
Piccole istantanee, poco più di ombre fugaci nelle quali tutto può accadere. Presenze inquietanti. Incontri. Il destino che ti porta al posto sbagliato nel momento sbagliato. Spettri. Coltelli.
I miei preferiti? "Una storia brevissima" di Hollie Black,  "E bene che tu lo sappia" di Lemony Snicket, "Io non ho paura" di Dan Gutman, "Il mio peggiore incubo" di R.L. Stine.
Un libro che consiglio vivamente perchè dimostra - se mai ce ne fosse stato bisogno - che chi sa scrivere davvero riesce, con pochissime parole ben assestate, a generare nella nostra mente una storia. E se ancora dubitate di questo, vi invito a pagina 19, "La leggenda di Alexandra e Rose" di Jon Klassen, al quale di parole ne bastano davvero pochissime.....

UN ASSAGGIO:

"I genitori avevano detto a Russell che non c'era niente sotto il suo letto, ma lui non ci credeva.
Certo, suo padre aveva acceso la luce e sollevato i lembi delle coperte che sfioravano il pavimento, per mostrargli che non c'era nulla, ma la cosa che viveva sotto il suo letto era ritornata non appena le luci si erano spente di nuovo. La sentiva, ne avvertiva la presenza, certissima come se fosse stata parte di lui, e sapeva che da qualunque lato del letto avesse tentato di scendere, la cosa sarebbe riuscita a raggiungerlo e ad acciuffarlo.
Aveva dei tentacoli.
Fino a quando Russell fosse  rimasto perfettamente immobile sotto le coperte, fino a quando un piede o una mano non fossero sbucati fuori dal letto durante la notte, sarebbe riuscito ad arrivare sano e salvo fino al mattino.
Il problema era che Russell doveva andare in bagno.
D'urgenza."