lunedì 5 settembre 2011

JOHN RONALD REUEL TOLKIEN - Lo Hobbit

DOVE: Nella Terra di mezzo
QUANDO: Durante la Terza Era

Premetto di avventurarmi nella stesura di questo post con un tantino di timore; non essendo infatti io letteralmente un'esperta nè una cultrice del genere fantasy - ed avendo, però, in più di una occasione potuto toccare con mano il mondo degli appassionati del genere, e di Tolkien nello specifico - sono consapevole che quanto scriverò potrà risultare superficiale, a molti di loro.
Eppure, dico la verità, a me il genere proprio non dispiace. Sarà che - come ripeto e ripeto fino alla nausea - per me leggere è soprattutto viaggiare, ci sono dei momenti in cui incontrare strada facendo un paio d'elfi e perchè no, qualche hobbit può essere davvero piacevole. Come ripeto, non ho una vastissima conoscenza del genere, mi limito a qualcosa di Marion Zimmer Bradley, Eragorn di Paolini e, soprattutto Tolkien. Il Signore degli Anelli è tra i libri che preferisco, ricordo di averlo divorato in uno sfortunato inverno in cui, a casa dei miei genitori, la caldaia faceva le bizze e mi sono rifugiata per qualche ora, ben avvolta in un plaid di lana, di fronte al caminetto acceso. Davvero pittoresco, devo dire ^_^.
Perchè, dunque, non dedicare uno spazio proprio a lui? E, pensando a tutti quelli che, di fronte alle dimensioni massicce del Signore degli Anelli spalancano tanto d'occhi dicendo "No no no.... a me il genere proprio non piace, e poi tutte quelle pagine...", io rispondo: volete "assaggiare" lo stile di Tolkien? Provate allora con lo Hobbit, e non ve ne pentirete.
Gli ingredienti sono davvero intriganti: siamo infatti nella tranquilla Contea, abitata da quelle creaturine pacifiche e per nulla avventurose che sono gli Hobbit. Bilbo Baggins, questo il nome del nostro protagonista, che in una tranquilla giornata di sole splendente vede venirgli incontro, nella austera persona del potente mago Gandalf, un'avventura che finirà per stravolgere la sua esistenza (e, per tutti quelli che conoscono il Signore degli Anelli: ben più della sua sola esistenza): recuperare l'immenso tesoro che il feroce drago Smaug custodisce nel cuore più profondo della Montagna Solitaria. Con lui, ben tredici nani battaglieri, capeggiati dal famosissimo Thorin Scudodiquercia, assieme ai quali il timoroso piccolo Hobbit si troverà ad affrontare Orchi, Montagne Nebbiose, minacciosi Vagabondi e perfino quel bizzarro, maligno Gollum che anche chi non avesse letto Tolkien ha ben in mente per averlo visto di sfuggita sogghignare dal trailer della trasposizione cinematografica.
Il piccolo e pacifico Hobbit, trascinato suo malgrado lontano dalla verde tranquillità della Contea, attraverso le gole spigolose e solitarie della Montagna si scoprirà tutto sommato un'animo piccolo sì, ma battagliero e tenace, capace di tener testa perfino alle sibilanti insidie di Gollum, alla furia bestiale degli Orchi, alle minacce del verde e silenzioso Bosco Atro, pur di ritornare sano e salvo nel tepore e nella serenità della sua confortante casetta. Tutto intorno, le silenziose foreste in cui dimorano gli Elfi, le loro piccole scaramucce coi nani, le maestose Aquile, i minacciosi Mannari che incendiano la foresta per stanare i piccoli visitatori... e mille altri personaggi e luoghi, in un continuo mutare di paesaggi, passo dopo passo, man mano che si segue la mappa.
Dritti nel cuore della Montagna e ritorno (il titolo originale è proprio "There and Back Again"), attraverso un'avventura mozzafiato che si lascia leggere una pagina dopo l'altra, fino alla conclusione. Che poi, a ben vedere, non è che l'inizio.... Ma questa, è un'altra, lunga storia.

UN ASSAGGIO:
"Buon giorno!" Disse Bilbo; e lo pensava veramente. Il sole brillava e l'erba era verdissima. Ma Gandalf llo guardò da sotto le lunghe sopracciglia irsute ancor più sporgenti dalla tesa del suo cappello.
"Che vuoi dire?" disse "Mi auguri un buon giorno o vuoi dire che è un buon giorno che mi piaccia o no; o che ti senti buono, quest'oggi; o che è un giorno in cui si deve essere buoni?"
"Tutto quanto" disse Bilbo " E' un bellissimo giorno per una pipata all'aperto, per di più. Se avete una pipa con voil, sedetevi e prendete un po' del mio tabacco! Non c'è fretta, abbiamo tutto il giorno davanti a noi!" E Bilbo si sedette su un sedile accanto alla porta, incrociò le gambe e fece un bell'anello grigio di fumo che salì in aria senza rompersi e si librò sopra la collina.
"Graziosissimo!" disse Gandalf "Ma stamattina non ho tempo di fare anelli di fumo. Cerco qualcuno con cui condividere un'avventura che sto organizzando ed è molto difficile trovarlo."
"Lo credo bene, da queste parti! Siamo gente tranquilla e alla buona e non sappiamo che farcene delle avventure. Brutte, fastidiose, scomode cose! Fanno far tardi a cena! Non riesco a capire cosa ci si trovi di bello!" Disse il nostro Bilbo Baggins, e infilati i pollici sotto le bretelle fece un anello di fumo ancora più grande. Poi tirò fuori la posta del mattino e cominciò a leggerla, ostentando d'ignorare completamente il vecchio. Aveva deciso che non era proprio il suo tipo e voleva che se ne andasse. Ma il vecchio non si mosse. Stava fermo, appoggiato al suo bastone, fissando lo Hobbit senza dire niente, finchè Bilbo si sentì a disagio e anche un po' seccato.