domenica 10 maggio 2015

MICHAEL ENDE - La storia Infinita

DOVE: nel mondo della Fantasia collettiva
QUANDO: in un tempo senza tempo.

Quando ho aperto questo blog, anni fa, ho dichiarato nel mio primo post che il senso dello stesso era: leggere è un viaggio, non devo far altro che scegliere una meta dagli scaffali della libreria, e partire. Non a caso, nell'intestazione della homepage ho subito piazzato il riferimento ad uno dei pilastri della mia giovinezza: la trasposizione cinematografica del capolavoro di Michael Ende "La Storia Infinita". Ebbene sì, il film, perchè - mea culpa mea culpa mea maxima culpa - una lettrice onnivora come me (ed onnivora fin dalla più tenera età, aggiungerei!) fino a qualche anno fa non aveva mai avuto in mano l'opera originaria. Proprio io, che vivo i libri con l'intensità del Bastian del film, avvolta in una coperta impolverata durante un temporale e completamente estraniata dal mondo, solo in età adulta mi accosto al capolavoro dei capolavori?
Meglio tardi che mai, diciamo così. Solo lo scorso anno, quando in libreria cercando libri per mio figlio mi imbatto in Michael Ende, mi rendo conto che è giunta l'ora di sanare questa mancanza; ed inutile dire che scopro di essermi persa - in tutti questi anni - "IL" libro... perlomeno per gli appassionati di lettura.
Il film, seppur mirabilmente, non ne copre che una piccolissima parte, quella iniziale. La vera storia di Bastian - anzi, di Bastiano Baldassarre Bucci, questo il nome che Ende aveva dato al suo piccolo protagonista - inizia solo allora.
Ma procediamo con ordine, anche se immagino che la storia, perlomeno nella sua parte iniziale, sia nota a tutti. Bastiano, dodicenne introverso, cicciottello, pacifico ed inevitabile bersaglio di alcuni compagni di scuola, vive solo con il padre e con il dolce, lontano ricordo di una mamma scomparsa quando era ancora piccolo. Un giorno, proprio per sfuggire all'ennesima angheria dei bulletti che lo perseguitano, si intrufola in una vecchia libreria dove, incuriosito dal titolo del libro che il burbero libraio sta leggendo, decide di prenderlo in prestito. Eh sì, perchè manco a dirlo il timido e cicciottello Bastiano nutre un amore sconfinato per la lettura. Talmente sconfinato che, giunto in ritardo a scuola, si rintana in una vecchia soffitta e si mette immediatamente a leggere, finendo così per essere catapultato in una storia avventurosa e singolare.
Nel mondo di Fantasia, decine e centinaia di creature bizzarre - Centauri, Incubini, Minuscolini e chi più ne ha più ne metta - si sono radunati in preda al panico presso la splendente Torre Di Avorio, dimora della loro sovrana, l'Infanta Imperatrice, sperando che lei sappia aiutarli. Fantasia, lo scintillante e sconfinato regno di Fantasia, sta infatti scomparendo a poco a poco, inghiottito da un Nulla del quale nessuno conosce l'origine e che avanza inarrestabile, passo dopo passo, divorando silenziosamente tutto ciò che incontra, inclusi gli inermi abitanti. Giunto però alla Torre Di Avorio, questo multiforme popolo di Fantasia viene a conoscenza di un'altra, agghiacciante notizia: anche la loro amatissima sovrana è in pericolo, divorata da una malattia che nessuno pare in grado di curare e che sembra essere in qualche modo legata al Nulla. L'unica speranza di Fantasia risiede in un giovane e coraggioso Pelleverde, Atreiu, al quale viene affidato il preziosissimo AURYN, simbolo dell'Infanta Imperatrice, assieme all'incarico di partire alla ricerca di qualcosa o qualcuno che possa salvarla.
Pagina dopo pagina, nel silenzio della soffitta, Bastiano si immerge a tal punto nella lettura che comincia a suggestionarsi; sembra quasi che i personaggi della storia siano in un qualche modo a conoscenza della sua esistenza. Anzi, più prosegue più si rende conto di essere egli stesso parte integrante della storia, fino a ritrovarsi catapultato egli stesso a Fantasia, al fianco di Atreiu.
Ecco dunque che il timido e goffo Bastiano si ritrova ad avere l'immenso potere di cambiare le sorti di Fantasia con i suoi desideri; e più ne esprime più si rende conto di trasformarsi diventando sicuro di sè, bello e splendente come l'eroe di un romanzo deve essere.
Attraversando il regno di Fantasia, da lettore diventa egli stesso protagonista della Storia Infinita; ma sarà in grado di reggere ad una responsabilità tanto grande? Questo straordinario potere non finirà per trasformare il suo cuore? E cosa accadrà quando, lentamente, i ricordi della sua vita precedente - quando era semplicemente Bastiano, il ragazzino cicciottello che i compagni di scuola prendevano di mira e non l'eroe scintillante che cavalca attraverso Fantasia - cominceranno a svanire?

Un capolavoro che tutti dovrebbero leggere. Una storia che ti invischia e ti tira dentro, zeppa di personaggi strabilianti, dal Leone Graograman che regna sul deserto colorato ai piangenti Acharai, le creature più infelici di Fantasia fino alla perfida ed affascinante maga Xayde, le meravigliose creature partorite dalla sconfinata fantasia di Ende si susseguono, affollando le pagine del libro tra le quali - manco a dirlo - pare di sciogliersi per ritrovarsi dall'altra parte, a cavalcare assieme ad Atreiu e Bastiano. Un delizioso ritorno all'infanzia, con il retrogusto amaro che lascia il pensiero che - ahimè - nell'era dei tablet siano pochi i ragazzini che sarebbero in grado di far risorgere Fantasia contro il Nulla....

UN ASSAGGIO:

"Quando si risvegliò Atreiu si sentì fresco come una rosa e pieno di energie. Si sollevò a sedere.
Era notte, la luna brillava chiarissima e Atreiu vide che si trovava nello stesso punto dove era crollato, accanto al drago. Anche Fucùr giaceva lì disteso come prima, ma ora il suo respiro era profondo e regolare e pareva che dormisse sodo. Tutte le sue ferite erano state fasciate.
Atreiu si accorse che anche la sua spalla era stata bendata nello stesso modo, cioè non con bende di garza, bensì con filamenti di erbe e di piante.
A pochi passi di distanza si apriva nella roccia una piccola grotta e dal suo ingresso veniva un debole raggio di luce.
Senza muovere il braccio sinistro, Atreiu si sollevò cauto e si diresse verso l'apertura della grotta, che era molto bassa. Si chinò e vide all'interno una stanza che pareva un laboratorio d'alchimista, tutto in miniatura. Sul fondo della stanza, in un camino aperto crepitava un allegro focherello. Dappertutto erano sparsi vasi, barattoli e bottiglie dalle forme più strane. Su uno scaffale stavano allineati fasci di erbe secche di diverse qualità. Il minuscolo tavolo nel mezzo della stanza e il resto dei mobili parevano fabbricati con legno di radica. Nel complesso quell'abitazione aveva un aspetto quanto mai gradevole e simpatico.
Solo quando udì un colpetto di tosse, Atreiu si accorse che davanti al camino c'era un omino piccino sprofondato in una poltrona."