mercoledì 3 agosto 2011

BANANA YOSHIMOTO - Kitchen

DOVE: Giappone
QUANDO: Anni '90

Ho un debole per Banana Yoshimoto.Sarà perchè in Giappone non sono mai stata, e lei ha la capacità di catapultarti - con racconti brevi e intensi come sogni - nel bel mezzo di un appartamento di Tokyo, a sorseggiare un tè bollente osservando al di là del vetro una distesa di tetti di cemento. Sarà per lo stile estremamente "vivo", che quando chiudi la pagina hai ancora impresse sulla pelle, nelle narici, sulle papille le sensazioni tattili, olfattive e gustative che in realtà hai solo immaginato.
Tra i suoi libri, decisamente Kitchen è uno di quelli che ho amato di più: due racconti ( tre, a dire il vero, ma i primi due sono legati alla storia degli stessi personaggi) poetici ed intensi sull'amore, sulla solitudine di chi, travolto dal destino, perde una persona cara e si aggrappa a ciò che può per non affogare, sulla vita che va avanti, nonostante tutto.
Da un lato, la giovane Mikage, rimasta sola in una casa piena di ricordi dopo la morte della nonna, che ritroverà in Yuichi e nella sua stravagante "mamma" Eriko il calore di una famiglia, l'affetto di un amico e forse qualcosa di più. Dall'altro, la struggente Satsuki, che poco più che adolescente affronta la morte improvvisa dell'amato Hitoshi, fianco a fianco nel suo dolore con il fratello di questi, Hiiragi, che nello stesso incidente ha perso la fidanzata e che per amore di lei continua ad indossare la sua divisa scolastica - con tanto di gonnellino - incurante di chi lo addita ridacchiando quando compare in un caffè.
La prima, tenace e determinata, che scopre la propria strada professionale nella cucina, mentre nel privato si sforza con tutta sè stessa di venir fuori dal tunnel d'isolamento che la morte sembra averle costruito intorno; la seconda, appassionatamente devota, che fiacca il suo fisico con una estenuante seduta di jogging mattutino nella disperata speranza di lasciar scivolare via tutto quanto, assieme al sudore.
Due storie delicatamente poetiche, suggestive nella loro ambientazione così lontana dalla nostra realtà - eppure così vicina a quella che abbiamo imparato ad amare attraverso certi cartoni ^_^ - che si lasciano leggere in un sussurro, ma ti lasciano dentro tanto.


UN ASSAGGIO:

"Mi sforzavo di correre. A volte, quando mi sentivo mancare il fiato, mi veniva da pensare che correre così, stanca com'ero per la notte trascorsa, non fosse che un modo di maltrattarmi. Era un dubbio che respingevo subito nella mia mente confusa: mi dicevo che se non altro al ritorno avrei dormito. La tranquillità delle strade era così totale che faticavo a mantenere chiara la coscienza. Il rumore del fiume si faceva più vicino, e il cielo cambiava a ogni istante. Una bella giornata stava per nascere attraverso il cielo azzurro e limpido.
Arrivata al ponte, come sempre mi appoggiai alla balaustra e mi misi a guardare le strade e le case che sfumavano indistinte nell'azzurro dell'aria. Il fiume scorreva con un suono fragoroso, trascinando ogni cosa con la sua schiuma biancastra. Un vento freddo mi soffiava sul viso, asciugando il sudore. Nell'aria ancora rigida di marzo splendeva chiara la mezza luna. Il respiro di consensava in vapore bianco."

4 commenti:

  1. Meraviglioso!Ci siamo appena conosciute e già riscontro una affinità: io amo Banana Yoshimoto!!!Fantastico! Mi affilio anch'io al tuo carinissimo blog!

    RispondiElimina
  2. Ho appena letto il tuo commento sul mio blog:intanto sono contenta che ti piaccia il mio sito e poi dopo averlo letto sono corsa a farti una visita: mi piace il tuo blog..è originale! Anche il modo in cui fai le recensioni.Complimenti!! Sono contenta di aver conosciuto un altro bel blog dedicato ai libri:)
    A presto

    RispondiElimina
  3. Bellissima recensione... atavica incomprensione con la Banana, me l'ha sempre fatta odiare. Chissà che stavolta... un abbraccio, la Zia Artemisia

    RispondiElimina
  4. Io probabilmente l'ho letto in un periodo sbagliato e non sono riuscita ad apprezzarlo appieno... Non mi ha lasciato molto...

    RispondiElimina