lunedì 23 gennaio 2012

JOSEPH ROTH - La leggenda del Santo bevitore


DOVE: Parigi, Francia
QUANDO: 1934

Racconto breve ma ricco d'atmosfera, sulle bizzarrie della Vita - quella con la "V" maiuscola - che talvolta, per un capriccio, decide di offrire una chance perfino a chi non ha nulla. Come Andreas Kartak, barbone che trascorre la sua ciondolante esistenza d'alcolista tra i silenziosi lastroni umidi lungo le rive della Senna e qualche osteria a poco prezzo. Fino a quando, in una quieta sera primaverile, un misterioso individuo ben vestito non scende, uno dopo l'altro, gli scalini di pietra che conducono al lungofiume e, incontrato lo sfortunato Andreas, non gli mette in mano duecento franchi. Una cifra spropositata, per un uomo che, fuggito da un passato difficile, si barcamena vivendo giorno dopo giorno con i pochi spiccioli rimediati da qualche buon cuore parigino: immaginarsi dunque lo stupore, l'incredulità, il sospetto di chi tutto ad un tratto si vede offrire da uno sconosciuto una cifra di denaro che disperava mai di poter vedere. Andreas inizialmente tenta di rifiutare, poichè la sua coscienza - seppur annebbiata dall'alcol - gli proibisce di accettare un prestito che difficilmente sarebbe stato in grado di restituire. Ma lo sconosciuto insiste talmente tanto che alla fine il barbone cede ed intasca il denaro, congedandosi dal misterioso benefattore con la promessa che avrebbe restituito quanto prestato non a lui ma alla piccola santa Therese de Lisieux, alla quale il filantropo è particolarmente devoto e una statuetta della quale si trova nella cappella di Ste Marie des Batignolles.
Detto fatto, il giovane Andreas impiega quell'insperata fortuna per tanti piccoli piaceri - un bagno, una rasatura, un pasto caldo - da troppo tempo negati; ma quando decide che è venuto il momento di saldare il debito....
Non anticipo altro, perchè la storia è già breve di per sè, eppure intensa in quanto a significato; una di quelle storie che spingono ad interrogarsi sulla vita, sul destino, su quanto esso sia nelle nostre mani e sull'importanza di cogliere le occasioni quando queste ci si presentano.

UN ASSAGGIO:

"Anche il signore ben vestito svanì nelle tenebre. Aveva davvero ricevuto il miracolo della conversione. E aveva deciso di guidare la vita dei più poveri. E per questo, viveva sotto i ponti.
Quanto all'altro, invece era un bevitore, anzi, un ubriacone. Si chiamava Andreas e viveva alla giornata, come molti bevitori. Era passato tanto tempo dall'ultima volta che aveva posseduto duecento franchi. E forse proprio perchè era passato tanto tempo, alla debole luce dei lampioni prese un pezzetto di carta ed un mozzicone di matita e scrisse l'indirizzo della piccola santa Therese e la somma di duecento franchi che da quel momento le doveva. Salì una delle scale che, dalle rive della Senna, conducono al lungofiume. Là, lo sapeva, c'era un ristorante. Entrò, mangiò e bevve in abbondanza, spese molti soldi e portò via una bottiglia intera per la notte, che aveva pensato di trascorrere come di consueto sotto un ponte. Raccolse anche un giornale dal cestino dei rifiuti, ma non per leggerlo, per coprirsi. I giornali tengono caldo, tutti i barboni lo sanno."

6 commenti:

  1. Pare molto interessante questo libro. Non conosco l'autore e non ho - mi pare - mai letto nulla di lui, per ora.

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  2. letto in un pomeriggio diversi anni fa...ma non mi aveva entusiasmato...;( forse dovrei riprovare con occhi più adulti a rileggerlo adesso...

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  3. Anni fa avevo letto questo racconto dello scrittore tedesco, più o meno all'epoca del film che avevo visto e mi era piaciuto anche se l'avevo trovato un po' amara. Bel post!

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  4. Ciao! Mi hai troppo incuriosito! Il titolo è nella mia mente forse per il film di un bel pò di anni fa, che non ho visto. Anche questo è un libro che leggerò perchè il titolo mi è familiare, come se fosse già nella mia libreria!!!!

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  5. @Eloise: il film onestamente non l'ho visto, ammetto che ne ignoravo anche la trama fino a quando non l'ho letta sul retro del libro.. devo dire che a questo punto sono curiosa di vedere la trasposizione cinematografica!!

    @Anthea: decisamente molto amara, anche se tutto sommato a me ha lasciato un'impressione positiva, perchè al di là di tutto è una specie di favola per adulti sulle possibilità che alla fine, arrivano per tutti... tutto sta a saperle cogliere ^_^

    @Alessia: beh, come spesso accade, ognuno ha i suoi gusti.. personalmente lo stile di Roth mi piace (avevo già letto La Marcia di Radetsky prima di questo) e amo il racconto come genere letterario, quando è ben costruito come questo. Ma sicuramente rileggere una storia a distanza di anni può riservare piacevoli sorprese!

    @Carolina: io ti consiglio vivamente di provarlo, tantopiù che si trova in edizione economica della Newton, ultimamente l'ho intravisto perfino al supermercato!

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  6. @Eloise: il film non l'ho visto e - ammetto la mia ignoranza - ne ignoravo perfino la trama prima di leggerla sul retro del libro; ma a questo punto sono curiosa di conoscere la trasposizione cinematografica!

    @Anthea: dici bene, in fondo è una storia amara.. anche se io ho voluto leggerla un po' come "favola per adulti", cogliendone alla fine il risultato positivo: una chance il destino la offre a tutti, se sappiamo coglierla! ^_^

    @Alessia: beh, ognuno ha i suoi gusti... poi molto dipende dall'età, dall'umore del momento... Io avevo già letto La Marcia di Radetsky prima di questo perciò ammetto che conoscevo ed amavo già lo stile di Roth. Ma certamente rileggere una storia a distanza di anni può riservare delle sorprese !

    @Carolina: vivamente consigliato, tantopiù che si trova in edizione economica, ultimamente l'ho intravisto perfino tra le offerte al supermercato...

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