mercoledì 1 febbraio 2017

KATHERINE PANCOL - Gli occhi gialli dei coccodrilli

DOVE: Courbevoie, perferia di Parigi
QUANDO: oggi

Massiccio ma scorrevole, "Gli occhi gialli dei coccodrilli" è stata una piacevole scoperta. Premetto e ammetto che, con il progredire dell'età, storco sempre un po' il naso quando, nel terminare un libro, tutto è andato per il verso giusto, scorrendo verso un prevedibile lieto fine nel quale i pezzi combaciano tutti alla perfezione.
 Ed ammetto anche che, dalla prima all'ultima pagina, ho provato una profonda antipatia per quasi tutti i personaggi del libro, in primis per la goffa protagonista Josephine, mamma imbranata e fresca di separazione alle prese con i conti di fine mese da far quadrare e due figlie per versi differenti impegnative da far crescere.
Eppure, nel complesso, è stato un viaggio brioso e gradevole in un piccolo scorcio della Parigi odierna, tra la periferia caotica ed il centro patinato, nella vita di due sorelle agli antipodi.
Josephine, appunto, per vocazione brutto anatroccolo: insicura, timida, impacciata, apparentemente priva di midolllo spinale, incline al piagnisteo, eppure brillante ricercatrice universitaria specializzata nella storia medievale. Un marito disoccupato trasferitosi poi in Africa in cerca di fortuna come allevatore di coccodrilli assieme alla sua giovane amante Mylene. Due figlie, Zoè ed Hortense; la prima piccola ed immatura, la seconda ambiziosa e furba.
E, dall'altra parte, sua sorella Iris, ex sceneggiatrice divenuta poi casalinga extralusso dopo l'invidiatissimo matrimonio con Philippe Dupin, uomo d'affari e padre di suo figlio Alexandre; una casa in un quartiere esclusivo, una fida cameriera personale, lunghi pomeriggi di shopping griffatissimo, pranzi rigorosamente light in ristoranti stellati assieme alla pseudo-amica Berengere.
Tra le due sorelle, Henriette Grobz, la loro filiforme ed austera madre, rigidissima, anaffettiva, con una spiccata predilezione per la bella Iris e per la sua vita lussuosa, frutto di una fortunata ed oculatissima scelta del partner.
Da qui, l'avvio di un intreccio complesso, in cui le due sorelle si legano in un silenzioso accordo nato dal capriccio di Iris, che decide di ammazzare la monotonia del lusso in cui ozia inventandosi una carriera di scrittrice. Ma da dove iniziare, se di scrivere non ha nè il tempo nè la voglia? Semplice: convincendo la sua malleabile sorella Jo, bisognosa di denaro come non mai, a farle da ghost writer, dividendo poi i compensi e lasciando naturalmente ad Iris, bellissima ed esibizionista, onere ed onore delle luci della ribalta.
Un romanzo dallo stile avvolgente e morbido, in cui si parla di mutamenti e di reazione agli eventi, di chi reagisce e chi si lascia andare, di amore vero e di sottomissione, il tutto sullo sfondo suggestivo di una Parigi distaccata, affascinante, spumeggiante di lusso e di vita.
Un intreccio di amori, amanti, piccoli-grandi segreti, amicizia e solitudine, piacevole come una corsa in taxi attraverso le bellezze della Ville Lumiere.
Tutto sommato gradevole, malgrado -come ho scritto - tutto finisca per filare fin troppo liscio, in conclusione. Ma forse sono io che in questa fase della mia vita (che mi stia trasformando in Malefica, la strega della Bella Addormentata? ^_^ ) ho un po' di rifiuto per i lieto fine....

UN ASSAGGIO:

"Josephine riagganciò e procedette incerta fino al balcone. Aveva preso l'abitudine di rifugiarsi lì. Dal balcone, contemplava le stelle. Interpretava un luccichio o il passaggio di una stella cadente come un segno che qualcuno la ascoltava, che il cielo vegliava su di lei. Quella sera, si inginocchiò sul cemento, congiunse le mani e, alzando gli occhi al cielo, recitò una preghiera: "stelle, per favore, fate che io non sia più sola, che non sia più povera, fate che io non sia più assillata dalla sorte. Sono stanca, così stanca... Stelle, da sola non si combina niente di buono, e io sono così sola. Datemi la pace e la forza interiore, datemi l'uomo che aspetto in segreto. Alto o piccolo, ricco o povero, bello o brutto, giovane o vecchio: non ha importanza per me. Datemi un uomo che mi amerà, e io lo amerò. Se è triste, lo farò ridere; se è insicuro, lo rassicurerò; se si batte, sarò al suo fianco. Non vi chiedo l'impossibile. vi chiedo semplicemente un uomo, perchè vedete, stelle, l'amore è la più grande ricchezza che c'è...."

8 commenti:

  1. Questo è uno di quei romanzi che attende di essere letto da un bel po. E vederlo qui sembra quasi un segno 😊😉

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, se vuoi un altro "segno", il mio cane - che mai fino ad ora aveva "aggredito" i libri sul comodino ^_^ - se lo è ben ben rosicchiato in tre o quattro occasioni, tanto che per poterlo immortalare in una foto decente da mettere sul blog, nascondendo la copertina strappata, ho dovuto fare i salti mortali!
      Chissà, segno che è un libro da "divorare"! ^_^

      Elimina
  2. Un po' di tempo fa ho acquistato un libro più recente della Pancol, primo di una trilogia: "Muchachas 1". Era da molto che questa autrice mi incuriosiva ma temevo che - come spesso accade - i contenuti non fossero interessanti quanto i titoli dei suoi libri. Trovando però questo suo romanzo a prezzo stracciato ho deciso di tentare. La tua recensione mi fa ben sperare! Se il suo stile mi convincerà, procederò poi a procurarmi anche "Gli occhi gialli dei coccodrilli".
    A presto, e buone letture!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo che valga la pena leggerla; ovviamente il gusto personale è molto soggettivo e dipende sempre da cosa uno cerca dentro al libro.
      Come ho scritto, personalmente avrei preferito un pizzichino in meno di zucchero ed un po' di più di "cattiveria" nei confronti della protagonista, ma magari sarò io che in questa fase della mia vita sono parecchio disillusa ^_^
      Nel complesso, però, stile accattivante, ambientazione gradevole, tutto molto scorrevole.

      Elimina
  3. Ciao, ho appena scoperto il tuo blog e mi sono iscritta ai lettori fissi :)
    Di questa autrice ho Gli scoiattoli di Central Park sono tristi il lunedì, ma non ho ancora avuto modo di leggerlo. Anche in questo caso mi ispira molto la trama e dalle tue parole penso che saranno letture di mio gradimento :)
    Ti lascio il link del mio blog, se ti andasse di dargli un'occhiatina: https://capitolozeroblog.blogspot.it/
    A presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per me è stato il primo "incontro" con questa autrice, credo che certamente leggerò anche altri suoi titoli.. ha uno stile molto coinvolgente.. come ho scritto, un po' troppo "vissero felici e contenti", ma molto molto gradevole!

      Elimina
  4. Il senso di antipatia per i protagonisti io l'ho provato per quelli del libro "l'eleganza del riccio", e capisco bene la sensazione di cui parli! Tra l'altro ho trovato anche delle leggere similitudini tra i due libri, ma potrei anche sbagliarmi... Tu l'hai letto??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ancora, no.. ecco, ennesimo esempio di titolo sulla bocca di tutti che io ancora non ho avuto modo di leggere.. Mi riprometto di farlo, ma poi ogni volta sono distratta da altro!
      (ora, per esempio, in un rigurgito di nostalgia per i miei anni da studentessa di liceo classico, mi sono gettata su Seneca ed Epicuro!!)
      Ma a questo punto lo metto in lista, sono molto curiosa di vedere se anche io lo trovo simile....

      grazie per essere passata!!!

      Elimina