mercoledì 13 ottobre 2010

TULLIO AVOLEDO - L'elenco telefonico di Atlantide


DOVE: In una città del Nord-Est
QUANDO: nei giorni nostri

Ci sono libri che per me sono un po' una storia nella storia; come matrioske, custodiscono dentro di loro pezzetti di ricordi del tutto personali, che li rendono ancora più preziosi. Se penso a questo libro, mi viene in mente il tavolino di un Mc Donald's ed un Mc Flurry agli smarties, in una giornata di qualche anno fa nella quale avevo accompagnato quello che sarebbe diventato mio marito ad un colloquio in un'altra città. Eravamo giovani, nel pieno dei "lavori in corso" per costruire il nostro futuro - anche se poi il trasferimento non è stato necessario, e siamo potuti rimanere dove siamo. Ho atteso tutta la mattina in un centro commerciale, con la bizzarra sensazione di essere estranea a tutta la quotidianità che vedevo scorrermi intorno; e per sentirmi meno sola, sono entrata in una libreria, in cerca di qualcosa che mi aiutasse a trascorrere il tempo. E' stato così che ho conosciuto questo scrittore friulano ed il suo romanzo d'esordio, sorprendente storia che prende il via da un anonimo condominio di una città del Nord-Est, nel garage del quale cominciano ben presto ad accadere cose strane. Ed il tranquillo impiegato Giulio Rovedo, che in quel condominio vive, finisce per trovarsi invischiato in una misteriosa vicenda che, partendo da quella che sembra una semplice fusione aziendale, finisce poi per sollevare il sipario su scenari inquietantemente surreali. La sua vita finisce per esserne stravolta, sullo sfondo d'asfalto di una città che continua a correre sui suoi binari, indifferente a quanto accade ai suoi piccoli, insignificanti abitanti.
E quando pare che un colpo di scena riveli finalmente la chiave di tutto, come un violento colpo di vento giunge l'inaspettato finale, che di nuovo muta davanti ai suoi occhi le prospettive.
E' un libro che cattura e scorre via veloce, una pagina dopo l'altra, a patto che si amino le storie in cui la fantascienza più pura affonda le sue radici in una quotidianità assonnata ma frenetica; perfetto per evadere da quattro o cinque ore di attesa, nell'aria viziata di un centro commerciale.

UN ASSAGGIO:

"Il ristorante cinese ' Grande Muraglia' è arredato in uno stile a metà tra l'Ultimo Imperatore e un bar di periferia; cosa, quest'ultima, che corrisponde effettivamente alla precedente incarnazione del locale, tant'è che non di rado qualche ubriaco, durante un personale ed interiore viaggio nel tempo, oltrepassa senza farci caso i draghi di gesso a fianco della porta, si avvicina al bancone e, anche se un po' sconcertato dal taglio degli occhi del barista, ordina una grappa, trasecolando definitivamente alla domanda:'Grappa alle rose o al ginseng?'"

1 commento:

  1. Eheh quando ho visto la Location, sapevo che il libro era questo^^
    Bellissimo! e bella recensione!
    la Zia Artemisia

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