lunedì 7 novembre 2011

ANTONIO SKARMETA - il postino di Neruda


DOVE: San Antonio, Cile
QUANDO: fine degli anni'60

Bizzarra la vita. Come quando pone fianco a fianco il più illustre poeta cileno ed un semplice pescatore, divenuto postino per necessità. Questa la storia di Mario Jimenez, che pedalando lungo le strade bruciate dal sole dei giugno intraprende il suo nuovo mestiere; perchè quando vivi a San Antonio, Isla Nigra, Cile, nel 1969 le alternative non sono molte, specialmente se sei un giovane con poca voglia di affrontare l'Oceano. Ma Mario possiede una bicicletta e sa leggere e scrivere - a differenza della maggior parte degli altri isolani - e questo gli consente di dare una svolta alla sua vita; perchè le lettere che custodisce nella sua sacca e che con zelo trasporta dall'ufficio postale al destinatario e ritorno appartengono addirittura a Pablo Neruda, che proprio qui, in un minuscolo centro di pescatori a Sud di Valparaiso, ha deciso di costruire il proprio rifugio. Per Mario, dal temperamento ardente e dalla spiccata sensibilità poetica, un'occasione d'oro per sollevarsi dalla semplice quotidianità di San Antonio, spiccando il volo - se vogliamo rubare la splendida analogia di un altro poeta, Baudelaire con il suo Albatros - lì dove solo i poeti possono osare.
E in quella straordinaria amicizia, nella quale il futuro Premio Nobel diviene confidente di uno squattrinato vissuto fino ad allora di espedienti, il giovane Mario troverà la forza per dichiarare il proprio amore (perchè dove altro, se non nell'Amore, la poesia può trovare la sua ispirazione) per la bellissima Beatriz, figlia della locandiera del paese, malgrado la mamma di lei si opponga all'idea di legare la propria figlia ad uno scapestrato che vive di spiccioli e metafore.

Una storia d'amore, amicizia, di sogni e possibilità, cui fa da sfondo il rumore dell'Oceano, che sulle semplici vite di Isla Nigra veglia come ha sempre vegliato.

UN ASSAGGIO:

"Ciò che non ottenne l'Oceano Pacifico con la sua pazienza simile all'eternità, lo ottenne il semplice e dolce ufficio postale di San Antonio: Mario Jimenez non solo si alzava all'alba zufolando, il naso sgombro e gagliardo, ma aggrediva il suo compito con tanta puntualità che il vecchio funzionario Cosme gli affidò la chiave dell'ufficio, caso mai si fosse deciso, una volta tanto, a compiere un'impresa da tanto sognata: dormire al mattino così a lungo che fosse già l'ora della siesta, e concedersi una siesta tanto lunga che fosse già l'ora di andare a letto, e andando a letto dormire così bene e profondamente da sentire il giorno dopo quella voglia di lavorare che Mario irradiava, e che Cosme ignorava meticolosamente.
Con il primo stipendio, pagato come si usa in Cile con un mese e mezzo di ritardo, il postino Mario Jimenez acquistò i seguenti beni: una bottiglia di vino Cousino Macul Antiguas Reservas per suo padre; un biglietto d'ingresso al cinema, grazie al quale si gustò West Side Story, inclusa Natalie Wood; un pettine d'acciaio tedesco al mercato di San Antonio, da un ambulante che lo offriva accompagnandosi col ritornello "La Germania ha perso la guerra ma non l'industria. Pettini inossidabili marca Solingen"; nonchè l'edizione Losada delle Odi Elementari del suo cliente e vicino Pablo Neruda.

3 commenti:

  1. Ebbene sì.. è un periodo in cui il lavoro mi assorbe molto, ma lo spazio per i libri c'è sempre ^_^

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  2. Questo libro mi è piaciuto tantissimo. L'ho letto in un pomeriggio primaverile (parzialmente anche sul posto di lavoro...ehm...era un periodo di transizione e purtroppo c'era poco da fare in ufficio...)con il sole che entrava dalla finestra...Sono passati tantissimi anni (15???) ma quando ci penso sento ancora forte l'emozione!

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