mercoledì 8 luglio 2015

ROBERT LOUIS STEVENSON - L'isola del Tesoro

DOVE: Tra Inghilterra e Caraibi
QUANDO: Diciottesimo Secolo

Alla fine, è arrivata l'afa. Sudore, zanzare, rari aliti di vento tiepido che fanno tirare di tanto in tanto una boccata d'aria. Giornate lente e bollenti come in un girarrosto. Metteteci pure che ho già consumato le mie ferie il mese scorso... insomma, il risultato è una grande, sterminata nostalgia del mare. Sarà per quello che all'improvviso, alla soglia dei trentasei anni, mi è venuto il desiderio improvviso di leggere una bella storia di pirati, viaggi in mare, salsedine, vele ondeggianti al vento e navi che tagliano le creste spumeggianti delle onde. Detto, fatto, mi sono gettata a capofitto in un classico dei classici, la madre di tutte le storie di pirati, quella che - per farvi capire - ha partorito l'immagine leggendaria di Long John Silver, gamba di legno e pappagallo ammaestrato sulla spalla, stereotipo del pirata nei secoli a venire. Divorato in tre giorni o poco più, tanto è scorrevole e avvincente.
La storia è abbastanza semplice: siamo sulla costa inglese nel millesettecento e qualcosa, poco distante da Bristol. Il giovane Jim Hawkins, ragazzino dall'animo avventuroso, aiuta i suoi genitori a gestire la Locanda dell'Ammiraglio Benbow, piccolo albergo che offre ospitalità e cibo caldo alla gente di mare di passaggio. Un posto tutto sommato tranquillo, che consente loro di vivere dignitosamente ma senza lussi, finchè un personaggio tanto sudicio quanto misterioso non fa ingresso nelle loro vite. Si fa chiamare il Capitano, e a parte l'apparenza poco raccomandabile e una malsana passione per il rhum in un primo momento non sembra creare problemi particolari alla famiglia di Jim, fino a quando non cominciano a presentarsi alla locanda alcuni ceffi dall'aspetto - se possibile - ancor meno raccomandabile, che sembrano avere con il Capitano delle vecchie questioni in sopeso.
E cosa accade quando, alla morte di costui, Jim scoprirà tra i suoi averi una carta che ha tutta l'aria di essere la mappa di un tesoro? Resisterà alla tentazione di partire per un viaggio avventuroso? Inutile dire che no, lui non resiste, e si imbarca assieme al Dottor Livesey - colui che ha seguito fino all'ultimo la lenta malattia del papà di Jim, nonchè la truce morte del Capitano -e ad altri uomini, unico ragazzo a bordo della Hispaniola, dove conoscerà ben presto la duplicità, l'inganno, la crudeltà e il cinismo degli adulti, resi avidi dalla prospettiva di ricchezza. E quell'equipaggio di uomini esperti reclutati dall'armatore in tutta fretta, sarà poi affidabile?
Un classico dell'avventura, pieno di adrenalina, spruzzi di spuma, odore di polvere da sparo, assalti all'arma bianca, sangue e sudore, scricchiolio del legno cullato dalle onde, fiumi di rhum, tatuaggi, canzonacce da ubriachi intorno al fuoco, emozioni, coraggio e tradimenti, oltre all'immancabile Jolly Roger, la bandiera con il teschio e le ossa incrociate sul fondo nero, insomma un perfetto mix di ingredienti per una lettura da ombrellone ^_^.
L'ho adorato, e non ho potuto non comprare la versione ridotta per mio figlio di sei anni, che non vedo l'ora di leggere assieme. Perchè, malgrado io sia anche una grande lettrice dei contemporanei, non posso negare che i classici hanno per me un fascino diverso, unico particolare ed inarrivabile....

UN ASSAGGIO:
Il signor Trelawney aveva preso alloggio in un albergo vicino al molo per poter dirigere i lavori sulla goletta. Eravamo diretti lì, e con mia grande gioia la strada correva lungo le banchine costeggiando una fila di bastimenti di ogni forma, attrezzatura e paese. Su qualcuno i marinai accompagnavano il lavoro con il canto; in altri vedevo sopra la mia testa uomini sospesi in aria da fili che non sembravano più grossi di una ragnatela. Benchè avessi trascorso sulla spiaggia tutta la mia vita, mi pareva di non essermi mai avvicinato al mare prima di allora. L'odore del catrame e quello della salsedine mi sembravano nuovi. vedevo le più straordinarie polene che avevano percorso mari lontani. Vedevo parecchi marinai anziani con anelli alle orecchie, baffoni arricciati, codini incatramati, e quella loro ondeggiante goffa andatura. Non avrei provato maggiore entusiasmo se avessi visto re o cardinali.
Io stesso stavo per prendere il mare; e in una goletta, con un nostromo che suonava il piffero, e marinai con i codini incatramati che cantavano; in mare, verso un'isola sconosciuta, alla ricerca di tesori nascosti! Mentre mi andavo cullando in questo sogno, arrivammo improvvisamente di fronte ad un albergo e incontrammo il signor Trelawney, vestito da ufficiale di marina con una divisa di pesante panno blu, che stava uscendo con il sorriso sulle labbra e imitando alla perfezione l'andatura dell'uomo di mare.

2 commenti:

  1. Una delle mie letture preferite!
    Tutti i bambini dovrebbero leggerlo per animare lo spirito d'avventura, siano maschi o femmine, questo libro non perderà la loro attenzione! :)
    Grazie per averlo rievocato!
    Claire

    La Collezionista di Dettagli

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