giovedì 10 febbraio 2011

GAILE PARKIN - Africa Social Club


DOVE: Kigali, Ruanda
QUANDO: anni'90, al termine della guerra civile

La dolcissima Angel Tungaraza è certamente uno dei personaggi che più amo, tra quelli incontrati nei romanzi contemporanei. Questa donna corpulenta, che combatte con i fastidi della menopausa in un Ruanda in boccio dopo gli orrori della guerra e del genocidio, l'ho incontrata per caso, come spesso accade, leggendo distrattamente la quarta di copertina di un libro su una bancarella. E, immediatamente, ha preso un posto speciale in quella parte del mio cuore nella quale - chi ama leggere sa cosa intendo - restano quegli "affetti" tutti speciali che proviamo per i protagonisti delle storie che leggiamo. Angel è una donna speciale, come molti suoi conterranei sopravvissuta malgrado tutto al sangue e alla violenza, che faticosamente tenta di lasciarsi alle spalle le cicatrici che tutto questo le ha lasciato. E lo fa nel modo più dolce e semplice possibile, inventandosi una professione; perchè Angel, nella sua modesta cucina di Kigali, allestisce torte su ordinazione. Ma una torta, nel polveroso Ruanda che risolleva a fatica il capo contandosi le ferite, è molto più di uno sfizioso finepasto; è la celebrazione stessa della Vita. Si riscopre la voglia di festeggiare anniversari, compleanni, matrimoni, e lo si fa con tutto il cuore e l'energia dell'Africa, con delle coloratissime torte nelle quali Angel mette tutta la sua anima. Perchè lei, che pure porta dentro le ombre oscure di due figli prematuramente scomparsi, trova tuttavia il tempo e la voglia per stare ad ascoltare le storie di quelli che varcano la soglia della sua casa per ordinare una torta; li fa accomodare sul divano con una tazza di tè latte caldo speziato, e lascia che ciascuno racconti la propria storia. La giovane madre ammalata di AIDS, che decide di riscattarsi imparando da Angel il suo mestiere. L'ex soldato-bambino, divenuto un adulto che conserva appena una pallida ombra dei sentimenti umani dietro i suoi occhi spenti. La provocante Wazungu, l'occidentale che ritiene inspiegabilmente di voler festeggiare il suo divorzio, quasi che il fallimento di un matrimonio fosse un trionfo personale. La delicata infermiera che, vittima lei stessa di violenza, ha scelto di dedicare la vita ad aiutare i più bisognosi. Tante storie che la penna di Gaile descrive con tanta delicatezza che pare di poterle appena sfiorare, mentre sullo sfondo si dipanano gli oscuri background di un genocidio che per noi è stato tanto, troppo lontano.
Un libro che consiglio vivamente perchè fa riflettere sulla vita, sulla violenza, sulla morte e sulla capacità - ormai quasi scomparsa in noi "occidentali" - di gioire sinceramente per le piccole cose della vita.

UN ASSAGGIO:

"La torta sul piano di Angel era per la cena di Ken Akimoto che avrebbe avuto luogo quella sera stessa. Ken era di gran lunga il suo miglior cliente, perchè le ordinava una torta due o tre volte al mese. Adorava fare feste e si diceva che fosse molto bravo a preparare i piatti del suo nativo Giappone, sebbene avesse vissuto per la maggior parte della vita negli Stati Uniti. Angel si divertiva a fare le torte per lui perchè le lasciava la libertà di decorarle a suo piacimento. Solo una volta le aveva richiesto un disegno particolare: quando aveva dato un ricevimento per alcuni osservatori del governo giapponese in visita a Kigali peer vedere se fosse il caso di sponsorizzare qualcosa al KIST. In quell'occasione, Ken aveva ordinato ad Angel una torta che richiamasse la bandiera giapponese: una bandiera piuttosto noiosa, tutta bianca con un enorme cerchio rosso nel mezzo. Al tempo Angel aveva pensato che la torta fosse estremamente brutta - anche se adesso riconosceva che non lo era quanto quella dei Wanyika - ma, a quanto pareva, gli ospiti di Ken l'avevano trovata abbastanza bella da fotografarla da più angolazioni."

2 commenti:

  1. uesto melo segno di sicuro! grazie!

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  2. Ma prego! Anche a me piacciono molto i romanzi che trattano di cucina.. E ci sono alcuni scrittori che hanno la capacità di farti sentire i sapori sotto la lingua, e i profumi in punta di naso... Nell'altro mio blog, quello di cucina, ne avevo recensiti alcuni, ma l'intenzione è di riproporli anche qui..

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