mercoledì 2 marzo 2011

LOUISA MAY ALCOTT - Un lungo, fatale inseguimento d'amore


DOVE: tra Inghilterra, Germania, Francia e Italia
QUANDO: Diciannovesimo secolo

Quando sei una ex bambina/adolescente cresciuta a pane e "Piccole Donne" che s'imbatte, una volta adulta, in un libro della Alcott con un titolo tanto accattivante, non c'è che una sola, inevitabile conclusione: arraffi il libro dalla bancarella - col timore che un'altra "alcottiana", sbucando dal nulla, te lo sfili da sotto il naso - e ti avvii trionfante con le tue monetine tra le dita, già pregustando il momento in cui potrai immergerti di nuovo in quel mondo di crinoline, pianoforti e ampie gonne fruscianti.
A dire il vero, in questo libro siamo lontani anni luce dal rassicurante tepore familiare di casa March; la storia ha infatti inizio in una remota isola al largo delle coste inglesi, uno scoglio inospitale battuto dal vento sopra al quale cresce e sogna la romantica Rosamond Vivian.
Orfana, cresciuta da un nonno a dir poco burbero,con la sola compagnia dei romanzi che divora a dozzine, cullata dal russare del mare in lontananza, Rosamond è passionale, ingenua, idealista.
E quando, nella sua solitaria esistenza, il destino fa irrompere il seducente Phillip Tempest, condotto fin lì dalla rabbia di un mare in burrasca, con quel nome che ha il sapore della libertà e dello sferzare salato delle onde, il cuore della giovane Rosamond non può che lasciarsi andare. Affascinata, desiderosa di libertà, guidata dal desiderio di vivere sulla propria pelle le emozioni dei libri, lascia la sua inospitale isola e, divenuta sua moglie, lo segue sulla terraferma; ben presto però le rose mostreranno tutte le loro spine e l'affascinante e misterioso marito lascerà trasparire un lato tutt'altro che romantico, che spingerà la spaventata - ma avventurosa - moglie ad una rocambolesca fuga attraverso l'Europa. Nella spoglia penombra di una soffitta parigina, nei corridoi silenziosi di un austero convento, nella soleggiata e scintillante Nizza, in un manicomio: dovunque la sua fuga la porti, la piccola e tenace Rosamond sembra non avere scampo, di fronte ad un inseguitore che le tiene il passo attraverso Germania, Francia e Italia.
Riuscirà la giovane e sfortunata sognatrice ad uscire infine dall'incubo che sembra stringerla in una morsa serrata?
Un libro che si lascia leggere con semplicità, ricco di tutta la suspence che il titolo promette, tra intrighi, pallottole e incombenti minacce.

UN ASSAGGIO:

"A una seconda e più attenta ispezione scoprì la prova che un altro piede oltre al suo era passato recentemente di lì. Nel venire aveva visto uno degli allegri anemoni scarlatti che spuntano dovunque in mezzo ai sentieri e aveva evitato con cura di calpestarlo; ora giaceva malamente piegato da un passo frettoloso e mentre lei lo osservava, lo stelo si raddrizzò lentamente come se fosse stato schiacciato di recente.
'Julie! Lucille!' chiamò Rosamond, pensando che potesse essere stata una delle cameriere che aveva scelto la grotta come luogo di convegni amorosi ed era sfuggita spaventata dalla sua presenza. Non ricevette risposta, ma il suo orecchio captò un fruscio di foglie a una certa distanza. Lo seguì a passo rapido, sbirciando nella penombra profumata dell'aranceto a destra e a sinistra, ma invano, giacchè non vide anima viva tranne Giuseppe, che trovò adagiato sull'erba all'imboccatura dell'unico sentiero che portava alla grotta.
'Hai visto Justine in giardino?' chiese Rosamond, sicura che il ragazzo avesse incontrato l'intrusa chiunque essa fosse, se era passata di lì.
'No, Madame, ho visto soltanto Mademoiselle Bahette che viene a giocare con me' e scoprì i denti bianchi, mentre carezzava sorridendo la piccola antilope che brucava l'erba accanto a lui.
'Sei sicuro che non sia passato nessuno, Giuseppe?'
'Nessuno, Madame, può credermi. Non c'è altra strada per andare alla sorgente e le domestiche non ci vanno mai di notte; hanno paura, dicono che ci sia un fantasma. Forse Madame lo ha visto?' Il ragazzo sgranò gli occhi neri con tale genuina curiosità e timore che Rosamond non potè dubitare della sua sincerità."

8 commenti:

  1. Che bel ricordo! E' stata la prima lettura "leggera" che mi sono concessa subito dopo la discussione di laurea, una quantità di ere geologiche fa.
    Louise May Alcott sta tornando troppo spesso nei miei discorsi libreschi e sento che è arrivato il momento di rileggere le sue piccole donne...

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  2. questo mi affascina vedo se lo trovo in biblioteca :-)

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  3. che bel blog...profuma di libro appena coprato! Mi aggiungo subito ai tuoi sostenitori!

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  4. Ciao carissima, grazie del tuo passaggio, e complimentissimi anche a te per questo blog. Il tuo modo di recensire libri mi piace davvero molto.
    Non conoscevo questo romanzo della Alcott, ma a giudicare dal tuo post, sembra molto interessante!

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  5. Anch'io sono cresciuta a pane e "Piccole Donne"! Questa Alcott diversa dal solito mi ispira davvero tanto!

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  6. questo tuo nuovo blog è molto interessante, brava

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  7. Grazie per essere paSsata nel mio Angolo.
    Il tuo anche è meraviglioso, adoro leggere
    e seguirò il tuo BLOG. Un Bacio R.

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  8. Grazie a tutti per i vostri commenti... E' molto, molto piacevole incontrare amanti nella lettura sul web ^_^

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